La “Fortezza della solitudine” dell’uomo moderno
Staff Stanza101
24 Settembre 2016
di Luigi Iacopino – Spesso alcune riflessioni nascono da apparenti banalità che, però, poi tali non si rivelano. Ripensando ai fumetti e ai film di Superman, l’eroe che, senza trascendere in atteggiamenti ipocriti e comportamenti solo ingannevolmente eroici, combatteva per il bene della terra e la protezione dei più deboli, a differenza dell’uomo moderno, paladino del nulla e difensore del proprio piccolo ed egoistico mondo illusorio, può capitare di soffermarsi a riflettere sulla “Fortezza della solitudine”.
Se nel caso di Clark Kent, tuttavia, la Fortezza della solitudine è un luogo di discernimento e riflessione, una sorta di rifugio segreto dove l’eroe nasconde ricordi e memorie del passato, informazioni e sapere culturale, nel caso dell’uomo moderno da cosa potrebbe essere rappresentata? I recenti fatti di cronaca, ci suggeriscono che potrebbe trattarsi di internet, in generale, e dei social network, in particolare, che stanno paradossalmente riuscendo nell’impresa di intensificare l’individualismo sfrenato dell’uomo moderno, che si sta (più o meno consapevolmente) condannando a una solitudine pericolosa.
Internet e i sociale network hanno notevolmente accelerato questo decadimento che sta lentamente trasformando gli uomini in essere spregiudicati “dagli atteggiamenti ipocriti e dai comportamenti solo ingannevolmente eroici”, barricati all’interno del proprio piacere, corrotti dalla passione per la ricchezza e la popolarità, dalla frenesia di facili onori e dall’appagamento spregiudicato dei propri istinti. Un mondo senza regole dove il senso del limite non assume alcuna rilevanza, dove tutto – condannare, esporre al pubblico ludibrio, mistificare – è lecito e auspicabile, perché quello che conta è unicamente l’appagamento del nostro io, nella sua forma più egoistica e solitaria. Non esiste libertà che non sia ingannevole perché non c’è più spazio per la responsabilità e la privacy. Non esiste libertà perché non c’è più spazio per l’umanità, fagocitata dalla spasmodica ricerca del piacere personale, dinanzi al quale tutto è sacrificabile, anche la reputazione e la vita altrui.
Una “Fortezza della solitudine”, per nulla segreta, declinata nella sua accezione peggiore, dove l’uomo, ingannevolmente in comunità ma realmente solo, da animale sociale diviene animale virtuale, preda di dipendenze e nuove forme di schiavitù e di omologazione, dove la libertà dell’io lascia sempre più spazio alla deformazione progressiva della coscienza imposta dal pensiero unico.
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