Lontani da questo modo di vedere il mondo, incapaci di rapportarsi alla realtà e di confrontarsi con l’altrui pensiero, i teorici del pensiero unico non riescono a fare altro che attaccare, intimidire e tentare di intralciare un avvenimento che semplicemente rappresenterà un incontro per discutere sui seguenti argomenti: “bellezza del matrimonio; diritti dei bambini; ecologia umana integrale; la donna nella storia; crescita e crisi demografica; salute e dignità della donna; tutela giuridica della Vita e della Famiglia; politiche aziendali per la famiglia e la natalità”. Temi di grande attualità ma che evidentemente danno fastidio a chi tenta di impedire il dialogo civile fra le parti, e soprattutto a chi si pone come portatore sano di una verità assoluta che vuole punire la “famiglia naturale”. Un odio inspiegabile e che trova come unico risultato il tentativo di distruggere le basi stesse della società, dimenticando come lo stesso Buddha definì la famiglia “un luogo in cui le menti entrano in contatto l’una con l’altra” senza il bisogno di sentirsi necessariamente l’uno contro l’altro armato.
Così, succede che, attraverso un’azione intollerante ed isterica, i “tanti” – esponenti del femminismo che avanza; le comunità LGBT; gli intellettualoidi e i partigiani del nuovo millennio capitalistico (favorevoli persino all’utero in affitto) – non comprendono, ed è proprio dai più “sapiens” che arriva un attacco incontrollato e fuori luogo a quella famiglia naturale che, “magari”, ha dato i natali anche a loro e che loro stessi vorrebbero distruggere.